Usi e tradizioni natalizie 1 Dicembre nel paese di Corigliano Calabro
Cari fan, oggi vi voglio parlare degli usi e delle tradizioni natalizie del 1 Dicembre a Corigliano Calabro, in provincia di Cosenza. Ho scelto questo paese perché è il paese nativo di mio marito, ed è il paese dove vivono i miei suoceri. Vado spesso lì, o durante le feste più importanti o durante i fine settimana. I miei suoceri – ma in special modo mio marito – mi raccontano sempre delle tradizioni natalizie del suo paese.
A Corigliano non si è soliti festeggiare solo il 1 dicembre, ma ci sono tantissime altre feste, e dedicherò a ciò altri articoli in seguito. Mi racconta sempre che il primo dicembre ovvero il giorno dell’inizio del mese natalizio, se possiamo definirlo così, viene chiamato questo giorno I tredici cose. Ha questo nome un pò particolare perché l’inizio del mese di dicembre si festeggiava questo giorno in ogni famiglia coriglianese con la frittura a base di cullurielli, che si ripeteva qualche giorno prima di natale, come per esempio a Cosenza da noi si usa prepararli per la vigilia dell’Immacolata, e quella dei crustoli, oltre a queste due pietanze si preparava la pasta confetti e la giurgiulena, ovvero un torrone a base di sesamo.
La tradizione dice che il primo culluriello aveva la forma del Bambino Gesù, veniva fatto in segno di augurio di buona salute, poteva e doveva mangiarlo solo il capo di casa. Nella stessa padella poi venivano fritti i cullurielli che era destinati alle altre persone che si trovavano in casa. Amo le tradizioni di paese in paese, ed è per questo che mi faccio raccontare sempre per ogni festa una tradizione diversa. Amo il Natale in ogni sua sfaccettatura. Di seguito ho deciso di inserirvi per chi è interessato come me le ricette delle pietanze che si usano realizzare per questo giorno di festa.
Cullurielli
Ingredienti:
- 1 kg di farina 00
- 1 kg di patate lesse
- 25 gr di lievito di birra
- sale
- acqua q.b.
- olio di semi per friggere
Procedimento:
Lavate e lessate le patate, poi scolatele e sbucciatele. Schiacciate le patate con lo schiacciapatate, raccogliendo la purea in una grande ciotola e aggiungete la farina, il lievito di birra, sciolto in una parte di acqua con il sale, e iniziate a mescolare gli ingredienti aggiungendo l’acqua poco per volta, fino a raggiungere una consistenza morbida. Proseguite impastando con le mani fino a ottenere un composto omogeneo e liscio, aggiungendo un po’ di farina quando è necessario. Le patate sono appiccicose e ogni tanto vi dovete infarinare le mani per lavorare bene l’impasto. La quantità di acqua dipende dal grado di assorbimento della farina e dalle patate che utilizzate, quindi bisogna regolarsi aumentando o diminuendo la quantità d’acqua indicata fino a ottenere l’impasto morbido e omogeneo. Quando l’impasto non si attacca più alle mani è pronto per lasciarlo lievitare. Ponete l’impasto sulla spianatoia e copritelo con un grande strofinaccio o tovaglia, lasciandolo riposare in un luogo caldo e privo di corrente per circa 2 o 3 ore. Una volta che l’impasto è raddoppiato, tagliate delle strisce larghe 3-4 cm e formate delle piccole ciambelle, secondo la grandezza che volete ottenere. Poi, arrotolate l’impasto con le mani infarinate sulla spianatoia, anch’essa leggermente infarinata, poiché l’impasto è piuttosto appiccicoso anche dopo lievitato e formate le ciambelle. Finite di fare tutte le ciambelle, mettete a scaldare l’olio in una padella profonda e quando avrà raggiunto la giusta temperatura, delicatamente con le mani tuffateli nell’olio. Fate dorare da un lato e poi giratele e fate dorare dall’altro lato, infine sollevatele una per volta con una schiumarola e adagiate le ciambelle in un contenitore rivestito di carta assorbente, tenendole al caldo finché non terminate di friggerle tutte. Servitele calde. Sono ottime e morbide anche il giorno dopo se sono conservate coperte con la pellicola trasparente per alimentari. Si possono anche scaldare nel forno per pochi minuti.
Pasta confettini (Pasta cumpetta)
Ingredienti:
- 300 grammi di farina
- 4 uova
- Mezza bustina di lievito per dolci in polvere
- Un pizzico di sale
Ingredienti per rifinire:
- 400 gr. circa di miele d’api
- Zucchero a velo misto a cannella in polvere, q.b.
- confettini colorati.
Procedimento:
Prepara un impasto elastico ed omogeneo, lavorando energicamente tutti gli ingredienti. Lasciatelo riposare e dopo un’oretta ricavane dei lunghi cordoncini, grossi come un grissino, che ritaglierete in minutissimi pezzi. Li friggerete in abbondante olio un poco per volta, perché aumenteranno di volume e diventeranno grossi come ceci. Fate ben dorare le palline, poi deponetele sulla carta assorbente e quando le avrete fritte tutte, riscaldate il miele in una casseruola, versateci le palline e mescolate, perché tutte se ne impregnino. Rovesciate il contenuto della casseruola sulla spianatoia leggermente oleata e appiattite la “pasta a cumpett”, livellandola bene e dandole lo spessore di un dito. Potete, aiutarvi, al solito, tenendo nelle mani le due metà di un’arancia. Sulla pasta distesa spargete i confettini colorati. Dividete infine la pasta in rombi o quadratini e, ben fredda, sistemala su un vassoio, evitando di sovrapporre i pezzi.
Crustoli
Ingredienti:
- 1 kg di farina
- 2 mestoli di olio
- 1 mestolo di acqua
- 1 mestolo di vino bianco o di vermouth
- La buccia grattugiata di mezza arancia e di mezzo limone
- Una buccia d’arancia intera
- Una bustina di lievito in povere per dolci
- Olio per friggere
- Miele d’api purissimo
- Zucchero a velo misto a cannella
Procedimento:
Fai bollire un mestolo d’acqua con la buccia di un’arancia, tagliata sottilmente. Sulla spianatoia fai la fontana con la farina e amalgamala con il lievito, l’acqua bollente, l’olio e il vino bianco. Se l’impasto riuscisse troppo morbido, aggiungi altra farina, sinché otterrai una pasta un pò soda ed omogenea. Ricavane lunghi bastoncini del diametro di due cm circa e ritagliali in pezzi lunghi 3-4 cm. Uno alla volta falli rotolare sui bordi di una cesta di vimini, premendoli, perché sulla pasta si incida il disegno dei vimini e nello stesso tempo incavali un pò, senza aprirli troppo. Friggi i crustoli ottenuti in abbondante olio di oliva e preferibilmente nella padella di ferro; adagiali poi sulla carta assorbente e lasciali raffreddare. Sciogli intanto in una piccola casseruola qualche cucchiaiata di miele di api purissimo, immergici un pò alla volta i crustoli, mescolandoli per farli impregnare bene. Toglili quindi col mestolo forato, curando di far ricadere nella casseruola tutto il miele in eccesso. Ben sgrondati riponili in una zuppiera e spolverali con zucchero a velo misto a cannella.
Giurgiulena
Ingredienti:
- 500 grammi di semi di sesamo
- 450 grammi di miele di api purissimo
- 125 grammi di mandorle pelate e tostate
- La buccia grattugiata di un limone e di un’arancia
- Un pizzico di cannella in polvere
Ingredienti per decorare:
- Zucchero a velo misto a cannella in polvere, q.b.
- Confettini colorati
Procedimento:
Alcuni giorni prima lava ripetutamente i semi di sesamo, utilizzando un setaccio a maglie strette. Stendili poi ad asciugare in una larga cesta di vimini ricoperta da un panno bianco e lasciala al sole o comunque all’aria, avendo cura di tanto in tanto di mescolare i semi con la mano, per eliminare ogni traccia di umidità. Solo dopo alcuni giorni, quando sarai sicura che il sesamo è ben asciutto, potrai utilizzarli. Eì perciò consigliabile tenere il sesamo anche nel forno caldo per una decina di minuti, prima di usarlo. Fai quindi sciogliere bene in una larga casseruola il miele, poi tuffaci i semi di sesamo e mescolali energicamente, lasciandoli cuocere per circa 20 minuti, evitando che si attacchino al fondo o ai bordi della casseruola, bruciando in un attimo. Dovrai quindi fare molta attenzione a questa fase di cottura: regolare spesso la fiamma, allontanare e riavvicinare il recipiente dal fuoco e sopratutto non smettere mai di mescolare con forza. Dopo venti minuti, quando il sesamo avrà assorbito bene tutto il miele e avrà preso un bel colore dorato intenso, aggiungi un pizzico di cannella, la buccia grattugiata del limone e dell’arancia e le mandorle già pelate, tostate e spezzettate. Rimescola ancora sul fuoco per pochi attimi, poi fai cadere la giurgiulena sul marmo o sulla spianatoia di legno ben oliata, affrettandoti ad appiattirla prima che si raffreddi. Terrai al solito fra le mani, per non scottarti, le due metà di una grossa arancia, con le quali farai pressione sulla giurgiulena per stenderla e livellarla in uno strato alto un centimetro circa. Su di esso spargerai lo zucchero a velo pestato insieme alla cannella e i confettini colorati che qui si chiamano riavulicchie e altrove vengono dette codette. Con un coltello dalla lama lunga ritaglierai lo strato di giurgiulena in senso diagonale e incrociando i tagli, si da ottenere tanti piccoli rombi, che scosterai l’uno dall’altro con la punta del coltello. Li lascerai raffreddare e poi li sistemerai in un vassoio, adagiando ogni rombo su una teglia ben pulita di arancio, evitando di usare carta di qualunque genere, che rimarrebbe attaccata alla giurgiulena. Se non riesci a trovare le foglie d’arancio, metti i dolcetti direttamente nel piatto, evitando di sovrapporli.