I carciofi hanno un sapore inconfondibile, che li rende ingredienti unici in cucina. E fanno anche bene alla salute. Chi vuole portare in tavola i carciofi, non ha che l’imbarazzo della scelta. Da quello spinoso a quello privo di spine, senza dimenticare quello Romanesco. Di questo cibo esistono tante varietà. Il cynaria scolymus, questo il nome scientifico del carciofo è un ortaggio che fa parte della famiglia delle composite. E’ coltivato specialmente in alcune zone del Mediterraneo, come la Spagna, la Francia e, sopratutto l’Italia. Nel nostro paese, è la Sardegna la regione dove è più diffusa la coltivazione di tale alimento.
In tavola, i carciofi possono essere serviti in pinzimonio con olio e sale, a crudo con un po’ di limone (che ne attenua il gusto amaro), in insalata, saltati in padella oppure fritti. Come ingrediente, possono essere usati nella preparazione di salse. Una delle ricette più gustose in assoluto, però, sono i carciofi alla romana, che prevede che tali ortaggi siano stufati con aglio, prezzemolo, olio d’oliva e mentuccia. Per il loro scarso apporto calorico, questi alimenti sono consigliati nell’alimentazione di chi deve tenere il peso corpo sotto controllo. Oltre che per l’inconfondibile sapore, i carciofi sono apprezzati anche per i loro effetti benefici sulla salute. Infatti, contengono in apprezzabili quantità preziose sostanze quali ferro, calcio, magnesio, potassio e fosforo; inoltre sono molto ricchi di fibre. Sono importanti nell’alimentazione di chi soffre di problemi come ipertensione, colesterolo alto (per l’elevato contenuto di canarina), diabete, cellulite e sovrappeso. Questi ortaggi svolgono anche un’azione diuretica e hanno ottimi effetti sul fegato, poiché lo depurano, stimolandone l’attività. Consumandoli, poi, si mantiene il cuore in buona salute, si purifica il sangue e si combattono i calcoli. Secondo alcuni studiosi, infine, specie se cotti al vapore (tecnica di cottura che ne preserva le caratteristiche), o carciofi proteggerebbero dai tumori. I polifenoidi che contengono ostacolano, infatti, l’effetto ossidativo dei radicali liberi, che può favorire la formazione di tumori.
Il momento dell’anno più indicato per la coltivazione del carciofo è il mese di giugno, quando la pinta di tale ortaggio è in grado di produrre fino a 15 cipollini (le parti delle piante che sono utilizzate in cucina), il cui gambo può avere una lunghezza variabile da 15 fino a 40 cm. La raccolta si svolge prevalentemente nei mesi freddi: infatti comincia in autunno (a novembre) e termina in primavera (aprile). per coltivare il carciofo è indicato un clima mite e piuttosto umido; tuttavia, tale ortaggio è in grado di resistere abbastanza bene anche a basse temperature, fino a circa 0 gradi.
Capire se un carciofo è buono e pronto per essere mangiato o cucinato richiede una particolare attenzione: quando ne state per comprare uno, stringete il fiore tra le mani. Questo deve risultare ben sodo e opporre resistenza alla vostra stretta; se, invece, deve afflosciarsi, è meglio rinunciare, a meno che non sia in promozione. Se lo doveste comunque comprare, usate solo le foglie interne; quelle esterne, difatti, è meglio consumarle soltanto se i carciofi sono freschissimi, altrimenti il risultato finale potrebbe essere non commestibile, perché le foglie esterne sono le prime a staccarsi.
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