Turdilli al miele di fichi
A Cosenza la Vigilia dell’immacolata vuole da tradizione che si preparino i turdilli. Eh si, per tradizione in questo giorno bisogna friggere. Dolce o salato non ha importanza, l’importante è friggere! Ritorniamo però ai turdilli o cannariculi o crustoli. Nomi diversi a seconda del paese di riferimento ed anche preparazioni differenti per indicare questi golosi dolci natalizi che non possono mancare sulla tavola di Natale di noi calabresi. Si tratta di una specie di gnocchi dolci fritti e poi immersi nel miele, che dovrebbe essere di fichi. Il termine turdillo sembra derivare dal greco e sta ad indicare un piccolo tordo o comunque qualcosa di piccolo. Ma è molto difficile risalire al significato originale. Secondo la mitologia sembra invece che il turdillo sia stato portato da Brezio, figlio di Ercole, fondatore della città di Cosenza. Come consuetudine per questo tipo di preparazioni non esistono dosi in grammi. La ricetta che posto è quella tradizionale.
Ingredienti:
1 bicchiere di moscato dall’azienda Quaquarini
1 bicchiere di olio evo
1 arancia
un cucchiaino di cannella in polvere
3 cucchiai di zucchero
farina 00 q.b.
miele di fichi o miele di api
olio di semi per friggere
Procedimento:
Fate bollire l’olio e il moscato e poi lasciateli intiepidire. Versateli poi in una ciotola, unitevi lo zucchero, la cannella e la buccia dell’arancia grattugiata, mescolate e mettete tanta farina quanto basta per ottenere un impasto morbido. Lavoratelo bene e fatelo riposa per circa 30 minuti. Poi staccate dei pezzetti, filateli a bastoncini e passateli o sulla forchetta o sull’arriccia gnocchi. Friggete i turdilli in abbondante olio, e poi fateli asciugare su carta assorbente da cucina. Intanto mettete sul fuoco una pentola con abbondante miele di fichi e fatelo scaldare. Immergete pochi turdilli alla volta mescolando delicatamente. Con una schiumarola toglieteli dal miele e adagiateli in un vassoio. Se vi piacciono potete decorare i turdilli con i confettini colorati.