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7 consigli per scegliere un buon vino (senza spendere tanto)

Il mercato del vino in Italia non conosce sosta: i dati parlano di un consumo sempre in aumento e quantomeno costante, del resto non c’è da stupirsene vista l’ampissima produzione di vini in tutto il nostro paese. I consumatori cercano sugli scaffali dei negozi sempre più vini di qualità, ma questo spesso si scontra con spese considerevoli che non tutti sono disposti a fare, giustamente. Tuttavia con qualche piccola accortezza e conoscenza nel settore sarà possibile comprare il vino migliore per i vostri piatti al prezzo più conveniente.

I vini possono essere classificati in vari modi: in base alla provenienza, alla classificazione organolettica, alla tipologia, all’annata, alla fascia di prezzo ed al produttore. In realtà non mi occuperò di questo aspetto nello specifico, ma cercherò di darvi delle indicazioni derivanti dalla mia esperienza nell’acquisto. Da appassionata di cucina, infatti, credo che il vino non possa nè debba mancare mai dalle nostre tavole, soprattutto perchè abito in Calabria e qui da noi è facile trovarne di ottimi a basso prezzo a livello di produzioni locali. Per cui nessuna complessa classificazione da vero sommelier, ma semplicemente un po’ di considerazioni sparse che penso (e spero) possano guidarvi in positivo per l’acquisto del vostro vino preferito.

Siamo pronti? Cominciamo!

  1. I dati recenti che riguardano il mercato del vino sembrano indicare una tendenza generalmente in crescita: in Italia le marche più vendute sono il famoso Lambrusco, il Chianti toscano e il Montepulciano d’Abruzzo, con un aumento del 25% per quello che riguarda i vini biologici (una delle tendenze più diffuse negli ultimi anni, anche a livello di alimentazione e di ricette bio). I vini biologici non sono ancora diffusissimi in qualsiasi supermercato, ma sono una scelta gustosa e certamente da valutare in positivo, specialmente qualora facciano riferimento a piccole cantine locali o piccole denominazioni.
  2. Quando si sceglie il vino, è opportuno fare un po’ di verifiche sull’etichetta: anno di imbottigliamento, provenienza, nome dell’azienda che l’ha fatto e via dicendo. Inoltre ogni dicitura andrebbe accompagnata dal nome dell’azienda agricola che l’ha realizzato, senza farci fuorviare da strane sigle poco comprensibili. Se possibile, poi, è sempre opportuno scegliere vini “a km zero”: nonostante quello che si potrebbe pensare a prima vista, infatti, si riesce a risparmiare parecchio se si compra un vino della nostra regione di appartenenza, ed è comunque molto meglio un vino calabrese acquistato in Calabria che uno veneto o toscano (ovviamente in Veneto e Toscana vale lo stesso).
  3. Scegliamo sempre, se possibile, vini a km zero! Il cosiddetto “chilometro zero”, a differenza di altri settori, nel vino funziona e quindi vedi spuntare sugli scaffali dei supermercati bottiglie interessanti a prezzi contenuti. In genere dovremmo evitare tutti i vini di bassa qualità, che in molti casi costano meno di 4 euro a bottiglia: molto meglio optare per prezzi superiori a quello indicato, ed assicurarsi in fase di acquisto che siano indicate chiaramente la provenienza, la denominazione, l’anno di imbottigliamento (meglio se dell’anno precedente, di solito). Ricordiamoci che nessuno regala nulla, per cui se troviamo un Brunello di Montalcino a pochi soldi è bene diffidare, quantomeno se vogliamo portare in tavola un vino di qualità.
  4. In realtà non bisognerebbe neanche comprare il vino al supermercato, come facciamo in molti: la scelta è piuttosto limitata e troppo standardizzata in molti casi, ed è molto meglio se possibile optare direttamente per comprarlo dai produttori oppure rivolgervi ad un’enoteca della vostra città. A livello pratico, tuttavia, non sempre è possibile farlo perchè non si dispone del tempo, per cui proporrò una breve guida per farvi scegliere il migliore vino possibile per le vostre tavole. Per quanto riguarda questo, le cantine sociali possono essere una buona opportunità, anche perchè ormai sono diffuse un po’ in tutta Italia ed offrono un rapporto qualità-prezzo solitamente considerevole.
  5. Dimentichiamoci del luogo comune sul vino rosso per la carne rossa: in genere il criterio di scelta dovrebbe (e potrebbe) essere più vario e flessibile, valutando soprattutto il “peso” del cibo con cui vogliamo abbinarlo. I pasti e le salse più pesanti richiedono vini più strutturati da abbinare al loro peso, mentre invece i pasti più light richiedono vini più delicati e sottili. In generale vale quindi un criterio di abbinamento che è più legato al nostro gusto, oppure (meglio ancora) alla nostra idea di cucina. Se scegliamo uno champagne, è opportuno valutare bottiglie da almeno 20 € da abbinare a portate leggere o delicate.
  6. Ricordiamoci sempre, poi, che ogni bottiglia di vino dovrebbe riportare l’indicazione sull’imbottigliamento o l’origine, nel modo più chiaro e visibile possibile: diversamente, meglio comprare altro.
  7. Si può pensare infine di leggere qualche recensione online: uno dei siti più famosi è senza dubbio WineSpectator.com, che è un sito in inglese dedicato a questo argomento. Diversamente, dovreste basarvi sulla possibilità di assaggiare voi stessi i vari tipi di vino oppure acquistare quelli che abbiamo citato in precedenza, e che sono in generale i più venduti e graditi dagli italiani. Esistono anche delle guide, come ad esempio la famosa Guida Veronelli, che spazia tra migliaia di produttori diversi, li censisce e poi stabilisce ogni anno quali siano da considerarsi i migliori. Quelli di quest’anno sono stati il Franciacorta Annamaria Clementi 2007 di Ca’ del Bosco, Montepepe Bianco Vintage Toscana 2012, Vigna Mazzì Salento Rosato 2015, Barolo Vigna Le Rocche 2011 e Carmignano Vin Santo Riserva 2010.

(fonti: IlSole24ore, WineTaste, PerlageSuite, Vice)

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Irene Milito

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Irene Milito

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