Ordina la pizza per salvare la vita al figlio, se non l’avesse fatto sarebbe morta anche lei: è successo davvero
Una pizza a volte può davvero salvarti la vita, così come successo nel caso di una donna che a questo alimento deve, davvero, ogni cosa.
Sono davvero numerose le storie legate al cibo e al modo in cui questo ha un ruolo speciale nella nostra vita nei momenti difficili, ma anche in grado di animare dibattiti incredibili, questa volta, però, si tratta di un qualcosa di molto diverso… un caso in cui due pizze sono state in grado di salvare un bambino piccolo e la sua mamma.
Facciamo riferimento a una storia che ha subito fatto il giro del mondo e che diventa importante da ricordare in questi giorni, dato che il mese di novembre è interamente dedicato alla sensibilizzazione dei casi della violenza contro le donne, i femminicidi, ecc… affinché tutte le vittime decidano di denunciare il loro aguzzino e vedere salve sé stesse e anche i figli.
Allo stesso modo una donna per salvare sé stessa e il figlio piccolo ha deciso di ordinare due pizze, un atto che per lei ha cambiato la vita liberandola da un padre e marito mostro.
“Due pizze baby per favore…”
Sono state queste le parole dette all’altro capo del telefono da una donna di circa 32 anni, dal tono terrorizzato come chi stesse tentando la chiamata che davvero da lì a breve le avrebbe salvato la vita.
A raccogliere l’ordine nessuna pizzeria, ma il commissariato di polizia che il cui agente ha subito capito il pericolo ponendo delle domande alle quali donna poteva rispondere solo sì e no, affermando di essere in pericolo e di non poter lasciare l’abitazione oltre che essere stata picchiata selvaggiamente dal padre del figlio di dieci anni.
La pizza ordinata in polizia
Ad accogliere la chiamata quel giorno è stato il poliziotto Vincenzo Maria Tripodi, così come reso noto dal Corriere della Sera, in servizio all’epoca a Torino.
L’agente, dunque, dopo in questione ha subito organizzato l’intervento insieme ai superiori traendo in salvo la donna e il figlio: “La signora era molto agitata, quasi in lacrime e ho capito che non si trattava di un errore. Le ho chiesto se fosse in pericolo e lei mi risposto in maniera affermativa e a quel punto la mia preoccupazione è stata quella di avere la conferma dell’indirizzo e del piano per comunicarlo immediatamente a una pattuglia”.