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La gioia di coltivare il proprio orto

Perché, si chiedono alcuni, coltivare da sé frutta e ortaggi? Perché prendersi il disturbo di lavorare un prezioso tratto di terra, piantare, disserbare, quando si possono trovare tutti i frutti e gli ortaggi che si vogliono nelle botteghe? Forse per rispondere è bene porre altre domande. Quando è stata l’ultima volta che avete sentito l’aroma genuino di un pomodoro bel rosso o sodo, appena colto? Da quando tempo non riempite una ciotola di dolci, turgidi e intatti lamponi? Quando è stata l’ultima volta che avete affondato i denti in una mela veramente croccante, con il sugo che sgorgava dalla buccia? La risposta è, probabilmente, molto, troppo tempo fa. Anche se gli europei sono in genere ben nutriti, moltissimi non ricordano più il gusto degli ortaggi e della frutta freschi. Una ragione per cui i prodotti da sé hanno spesso sapore e aroma migliori, è che l’orticoltore dilettante ha una scelta di varietà molto più vasta di quella che si trova sul mercato. Questo perché i prodotti coltivati su scala industriale sono scelti non tanto in funzione del sapore, quanto della facilità con la quale si possono imballare e spedire. Quei pomodori piccoli e spesso duri che comprate probabilmente sono una varietà scelta per la buccia tenace che li protegge bene. E’ facile, se li acquistate fuori stagione, che siano stati importati dall’estero. Sta di fatto che l’industria alimentare ci fornisce un’incredibile quantità di prodotti confezionati, refrigerati, surgelati, inscatolati, essiccati che si possono trovare quasi ovunque e quasi in ogni stagione. Quello che l’industria non può fare è fornire in quantità e a grande distanza ortaggi e frutta come i consumatori li vorrebbero cioè veramente freschi. Per averli così, bisogna abitare vicino a qualcuno che abbia un orto oppure coltivarli personalmente. Se li coltiverete da voi, potete essere certi di averli sempre freschi o forse risparmierete, o forse no. A tutta prima, potrà sembrarvi così, considerando i prezzi del mercato, ma quando comincerete a sommare il conto dei fertilizzanti, della torba, del terriccio, degli antiparassitari, del tubo per annaffiare, degli arnesi ed altro (senza contare il vostro lavoro) il risparmio non sarà granché. Ma questo poco importa. Godrete di tante cose che non si possono comprare. inclusa la soddisfazione di coltivare quel che volete e di poterlo mangiare quando è al meglio. Sperimenterete l’eterno miracolo di minuscoli semi che diventano piante dalla abbondante resa. Inoltre, lavorare di vanga e di zappa e strappare erbacce non ha mai fatto male a nessuno.

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Irene Milito

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Irene Milito

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