Se desideri sbarazzarti di qualche centimetro e accelerare la perdita di peso, potresti voler dare un’occhiata alla Dieta Fat Flush. Un metodo che ha guadagnato popolarità negli ultimi anni e promette di farti perdere peso in soli quattordici giorni.
La Dieta Fat Flush, ideata negli Stati Uniti e certificata dalla rinomata nutrizionista dottoressa Ann Louise Gittleman del Pritikin Longevity Center, è strutturata in modo da garantire una significativa perdita di peso, con una media di 3 cm in due settimane e una perdita di peso complessiva di circa 4-5 chili, purché si segua rigorosamente lo schema alimentare proposto.
Oltre alla perdita di peso, la Dieta Fat Flush offre anche altri benefici, tra cui la stimolazione del metabolismo e la riduzione della ritenzione idrica.
Lo schema alimentare della dieta si sviluppa in tre fasi, con la prima fase che prevede l’assunzione di grandi quantità di succo di mirtillo e acqua nei primi tre o quattro giorni, raggiungendo almeno due litri e mezzo combinati. Durante questa fase, l’apporto di carboidrati è drasticamente ridotto, richiedendo un consulto preventivo con un medico o un nutrizionista.
Dalla seconda fase in poi, l’apporto di carboidrati inizia ad aumentare gradualmente, con la terza fase che reintroduce limitatamente i latticini precedentemente esclusi. La distribuzione nutrizionale consigliata comprende il 40% di carboidrati, il 30% di proteine e il 30% di grassi.
Accanto a questo piano alimentare, l’adozione di un’attività fisica regolare, come una passeggiata veloce di almeno mezz’ora ogni tre o quattro giorni a settimana, contribuisce ai risultati desiderati. La dieta consiglia inoltre il consumo giornaliero di proteine magre (carne, pesce, uova). E poi frutta in almeno due porzioni, verdura cruda o cotta al vapore a volontà, spezie, olio di semi di lino e olio di enotera.
È essenziale rispettare la corretta distribuzione di carboidrati, proteine e grassi, evitando di combinare frutta con verdura e carne con latticini. L’assunzione di liquidi, sia acqua che succo di mirtillo, deve avvenire lontano dai pasti, che dovrebbero includere colazione, pranzo, cena, spuntino di metà mattinata e merenda pomeridiana.
Durante la prima fase, vanno evitati pane, cereali, grassi, fagioli, patate, carote, mais, piselli, latticini, alcolici, bevande zuccherate e cibi spazzatura. Nella seconda fase, è possibile reintrodurre opzioni come riso integrale, piselli, zucca, carote e patate dolci, limitandone la scelta a una volta a settimana.
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