Dimagrire con il cibo
Per comprendere come il cibo possa essere la nostra cura o la nostra malattia e soprattutto come effettivamente dimagrire con il cibo, bisogna partire dalla storia, che ci guida nelle nostre scelte per quello che mettiamo nel piatto da 3 a 5 volte al giorno, 7 giorni a settimana. Le tradizioni alimentari ci spiegano e ci insegnano come abbiamo mangiato per millenni. Guardando le piramidi alimentari delle diete tradizionali più antiche, come la mediterranea e la giapponese, possiamo ritrovare una giusta guida. Studiando in maniera approfondita la dieta umana con la scienza e attraverso la storia di millenni, queste riporterebbero che i cereali rappresentano e hanno rappresentato la metà del nostro cibo quotidiano, le verdure un quarto abbondante, un po’ di legumi, poco cibo animale e altri alimenti quali semi oleaginosi e frutta di stagione. Purtroppo l’era moderna e la cecità verso le saggezze delle nostre culture del passato, hanno spinto l’uomo occidentale con il suo impulso al consumismo, al distacco di se stesso dalla natura e dal suo naturale ciclo di vita. Questa visione distaccata ha iniziato a far considerare il cibo una molecola, e la molecola è diventata un cibo.
Come dimagrire con il cibo?
Un esempio per tutti? Lo zucchero raffinato che è una sostanza chimica e che viene considerato come un cibo mentre non lo è affatto. La visione unica e ristretta del cibo come molecola, fa si che si equipari il riso integrale con le banane, infatti dal punto di vista molecolare, entrambe contengono l’80% di carboidrati ma è evidente che si possano avere effetti totalmente diversi sul corpo anche solo per la sostanza e la forza che ci fanno percepire per il nostro corpo dopo averli assunti come pasti.
Con il riso integrale si dimagrisce, anche velocemente senza soffrire la fame, mentre questo non succede se si mangia una banana, che crea picchi glicemici, con conseguenti cali di attenzione, attacchi di fame e voglie di dolce. Contare solo le calorie, pesare il cibo e ragionare di molecole diventa poco pratico e lo si comprende quando si paragona una banana a una tazza di riso. Lo stesso concetto vale per i grassi, spesso demonizzati e poi assimilati, in maniera subdola all’interno per esempio, nelle così dette diete iperproteiche, ricche di grassi animali.