Quasi tutti noi, probabilmente, siamo stati in grado a scuola di piantare un seme in un batuffolo di cotone, innaffiare, e vederlo crescere. Ma la creazione di un orto che produce cibo fresco: ortaggi, verdure, insalate e piante aromatiche per tutte le stagioni, non è così elementare. questo articolo ti fornisce semplici e pratiche nozioni di coltivazione biologica.
Un orto è qualcosa che tutti possono fare: è sempre possibile adattarlo alle nostre esigenze e le nostre possibilità. Piantare un seme dovrebbe essere una conoscenza di base nelle scuole, e diventare l’azione di ogni giorno. La cosa più bella è che la natura ci restituisce sempre la mano, se le condizioni sono giuste, è per questo che qui verranno di seguito i 10 benefici e cambiamenti che può portare un orto in casa nostra.
Intenzionalmente o no, il tuo orto farà innamorare tutti, anche i più piccoli troveranno sempre qualche ricco frutto a portata di mano. I bambini avranno sicuramente molto piacere a far conoscere l’orto agli amici per mostrare loro i suoi frutti! E sarà un bel modo alternativo, sopratutto in estate, per staccarli dalla troppa tecnologia! La costruzione e la cura dell’orto può essere uno spazio per rafforzare i legami familiari. Piantare i semi insieme, un pò d’acqua e il raccolto è l’ultimo regalo! Anche guardare gli insetti potrebbe essere meraviglioso per i bambini curiosi. Ce n’è per tutti i gusti.
Un orto biologico a casa permette di mangiare in modo sano. Non si applicano i prodotti chimici e ma vengono utilizzati solo fertilizzanti naturali come il compost, si aiuta il pianeta e la nostra famiglia. I prodotti non sono tossici e non avremo paura di prenderli con le nostre mani.
Un orto è il rapporto tra l’uomo e il mondo degli ortaggi. Siamo necessari per i nostri prodotti da giardino, ma è la natura che fa la magia! E’ meraviglioso per capire i cicli del cibo che mangiamo, è meraviglioso avere contatti con gli insetti e gli animali che visitano il nostro giardino. Dare amore e poi ricevere il nutrimento da essa ci fa avere gratitudine nei confronti della natura.
Ci sarà sempre qualcosa da condividere con i nostri amici, le famiglie o vicini di casa. Cosa c’è di meglio che portare ad un pranzo in famiglia o quando incontriamo i nostri amici, un pò del vostro giardino?
Il giardino può diventare una terapia gratuita e a casa. Il contato con la natura, i profumi dei fiori, il ritmo lento della lumaca, la pace del giardino e le cure necessarie, tutto questo, può essere meraviglioso per coloro che hanno bisogno di pace e calma. E’ una terapia dell’amore, e ci dà la sensazione precisa che siamo utili a qualcosa. Abbiamo una grande responsabilità, e la natura ci abbraccerà con gioia! E’ una grande terapia per la solitudine e il dolore. Il giardino è il nostro amico ed è un grande progetto di legame con Madre Natura.
Con un frutteto stiamo portando biodiversità del pianeta e aggiungendo spazi verdi, fruttuosi e salutari. Anche se può essere molto piccola la vita in esso, sopratutto nelle aree metropolitane, in cui il cemento abbonda, un piccolo orto ci riempirà di colori, forme, sapori e prodotti alimentari.
Se il nostro orto sarà abbastanza efficiente, diminuiranno i nostri pellegrinaggi e le nostre spese in mercati e supermercati, alla ricerca dei prodotti più genuini e convenienti. Questo ci permetterà di risparmiare in maniera considerevole!
Qualcosa si è perso ed è il conoscere la stagionalità delle piante. Troviamo sempre tutto nei supermercati delle nostre città e lo troviamo tutto l’anno. Invece, è molto belo quando veniamo a sapere che il nostro giardino non ci dà tutto in ogni momento. Ci sono tempi per piantare e far crescere ogni tipo di verdura. Ora, sappiamo bene, Ora, sappiamo bene, che è molto importante, comprare le verdure locali, che non vengono da lontano e non hanno trascorso molta strada (e fatto consumare molto carburante), o che appunto, non hanno subito una produzione fuori tempo! Sarebbe decisamente uno spreco di energia inutile, ogni tempo, ha il suo seme.
L’orto è come la vita, può avere momenti di grandi successi e conquiste e altri di perdite e fallimenti. Ma la cosa importante è che abbiamo mai fatto prima, il primo anno è tutto nuovo e sarà sperimentale. Il fallimento non è male, anzi è il benvenuto, serve per imparare. Quindi ci sarà sempre una ricompensa! In alcuni casi, dobbiamo solo rivedere quello che stiamo facendo in modo sbagliato. Possiamo sempre trovare il lato positivo delle cose e imparare dai cicli naturali, e magari anche cambiare tutto il nostro modo di pensare!
La realtà è che per avviare il nostro orto, abbiamo bisogno di semi e quindi almeno all’inizio avremo bisogno di acquistarli. Ma pian piano saremo in grado di generare i nostri propri semi e avere la possibilità di essere autosufficienti. Se li acquistiamo saremo sempre legati ad una società che vende sementi. Ma una pianta può dare molti semi. La natura è estremamente grata! Con un seme di pomodoro possiamo ottenere 1.500 semi di pomodoro!
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Passiamo ad una parte decisamente più pratica, cioè gli strumenti che ci serviranno per fare da soli il nostro orto biologico. Ci serviranno, se già non l’avete:
La prima operazione prevede la coltivazione del terreno, che deve essere vangato e fertilizzato alcuni mesi prima (di solito nell’autunno precedente), ad una profondità di circa 35 cm. Con la vanga si traccia un solco, nel quale viene sistemato il letame maturo (circa 1,5 kg per mq) servendosi di una forca. Accanto al primo solco se ne fa un altro e con zolle di quest’ultimo si ricopre il primo solco, e così via. Si livella il tutto con il rastrello e si attende la primavera.
Il periodo migliore per la semina è la primavera. Dopo aver sparso i semi, si ricoprono con un sottile strato di terreno. Le piantine cominceranno a comparire nell’arco di un paio di settimane. Il terreno va tenuto umido innaffiando servendosi di innaffiatoio a doccetta. Si eliminano le piantine più piccole e deboli a favore di quelle più forti.
E’ necessario ricordare che le piante di pomodoro temono la siccità, quindi è opportuno mantenere il terreno umido. Si deve innaffiare di mattina presto o di sera tardi.
I pomodori devono essere lasciati maturare sulla pianta ed essere raccolti quando hanno raggiunto la giusta maturazione. Questo di solito avviene all’inizio dell’estate e prosegue per circa 2 mesi, raccogliendo via via quelli più rossi.
Riserva alle piante di pomodoro un posto soleggiato del tuo orto. Fai crescere le piante di pomodoro come rampicanti ancorandole a dei sostegni fissati al suolo. Queste piante sono alte e longilinee e man mano che crescono legale al sostegno. Innaffia direttamente il terreno e non la parte aerea delle piante per evitare patologie fungine. Se vuoi recuperare una partenza tardiva della coltivazione e non hai voglia di iniziare a coltivare direttamente dai semi, puoi comprare delle piccole piantine di pomodoro da un vivaio e trapiantarle nel tuo orto.
Prima di interrare le piantine o i semi è opportuno vangare e concimare il terreno con concime organico (stallatico). Questo deve avvenire nell’autunno precedente, con l’aiuto di una vanga. Il concime va posto ad una profondità di 30 cm circa e va ricoperto dal terreno.
Si creano delle buche profonde circa 10 cm con l’aiuto di un punteruolo di legno, e distanti 1,5 m. Si interrano 3-4 semi (con la parte appuntita verso il basso) per ogni buca e si ricoprono con il terreno. Delle piantine che germogliano è consigliato estirpare quelle più deboli e lasciar crescere quella più forte.
Le zucchine hanno bisogno di molta acqua. In piena estate vanno innaffiate anche tutti i giorni al mattino o alla sera, cercando di non bagnare la parte aerea della pianta.
Le zucchine si raccolgono durante tutta l’estate e a volte, se il clima lo permette anche in autunno. Non esiste una giusta maturazione, la raccolta dipende dalla grandezza desiderata. Anche i fiori sono commestibili e si consumano in svariati modi e ricette.
Rimuovi i tralci vegetativi più lunghi con delle forbici da giardino, per ottenere una produzione più soddisfacente. Per velocizzare la germogliazione dei semi, prima di interrarli lasciarli un paio di ore nell’acqua. Se vuoi recuperare una partenza tardiva della coltivazione o non hai voglia di iniziare a coltivare direttamente dai semi, puoi comprare delle piccole piantine di zucchina da un vivaio locale e trapiantarle nel tuo orto. Interrale fino a 6 cm e distanziale di circa un metro.
Per coltivare le carote il terreno deve essere vangato e concimato alcuni mesi prima dell’impianto dei semi, servendosi dell’uso di una vanga. Quindi scavare un solco profondo 40 cm, per l’intera lunghezza del sito e spargere di concime stallatico maturo (2-3 kg per mq). Accanto al primo solco se ne fa un altro e con le zolle di quest’ultimo si ricopre il primo solco, e così via.
Il periodo migliore per la semina è la primavera. Ma in Italia è possibile coltivare la carota tutto l’anno, da gennaio all’autunno. E’ importante ricordare che al momento della semina il terreno nn deve presentare concime che non ha terminato il suo processo di fermentazione.
Le carote temono molto i ristagni idrici quindi vanno innaffiate con oculatezza. Si innaffia sempre quando il terreno è nuovamente asciutto, ma senza far comunque trascorrere un lungo periodo di siccità.
Si raccolgono prima le carote più grandi e affollate. La pianta va estirpata manualmente.
Per conservare nel tempo il livello di fertilità del terreno, evita di piantare la carota prima di tre anni sullo stesso terreno. Ottimi precursori sono l’aglio, il porro e i cereali. Irriga il terreno qualche giorno prima del raccolto per facilitarne l’estirpazione. Pulisci spesso il terreno per evitare lo sviluppo delle erbe infestanti. Rincalza il terreno per evitare che la cima della radice, se esposta al sole, diventi verde e dura. Non disperarti se le tue carote tarderanno ad emettere le prime foglioline! La lentezza di germinazione è una delle caratteristiche delle ombrellifere, famiglia a cui la carota appartiene.
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Il terreno deve essere a medio impasto, cioè mescolato ad argilla, sabbia, torba, pietre e ghiaia, per favorire il drenaggio dell’acqua. Questo terreno è reperibile nei negozi specializzati. Prima di piantare il cavolfiore va lavorato profondamente con la zappa e va liberato dalle erbe infestanti con il rastrello.
Con il cavolfiore è consigliato effettuare la pre semina in semenzaio: così si fanno germogliare i semi quando ancora fuori fa troppo freddo per seminare, così quando è il momento di rinvasare, avremo delle piantine già pronte e forti. Si usano contenitori chiamati semenzai: si tengono in casa, in un lungo caldo e luminoso. I semi così piantati vanno innaffiati delicatamente, dopo circa una settimana si vedranno i germogli. Quando sarà spuntata la sesta foglia e le piantine saranno alte circa 20 cm, sarà possibile trapiantarle nell’orto con delicatezza per non danneggiare le radici. Prima però il terreno va concimato con concime organico reperibile nei negozi specializzati.
Le innaffiature devono essere frequenti, ma vanno evitati i ristagni.
Il cavolfiore si raccoglie quanto le infiorescenze sono sviluppate, prima che si separino.
Ricorda che il cavolfiore ha bisogno di un clima mite e fresco, con temperature non troppo alte. I cavoli, di tutti i tipi, rinforzano le tue difese immunitarie, prevengono tumori, ulcere e dolori intestinali, consumare in quantità e delle più svariate qualità.
Il terreno prediletto per la coltivazione del carciofo è a medio impasto, e deve essere vangato e fertilizzato alcuni mesi prima della semina. La vangatura del terreno va effettuata con la vanga, a creare dei solchi (35 cm di profondità) nei quali viene depositato il letame stallatico (1,5 kg per mq). I solchi vengono ricoperti col terreno, che verrà livellato con il rastrello.
E’ preferibile piantare i carciofi iniziando dai carducci (gemme) e non dal seme, di difficile attecchimento. Vanno messi in profondità (20 cm), e distanziati di 70 cm circa. Questo può avvenire a fine autunno con un clima mite o inizio primavera con un clima rigido. Dopo l’impianto il terreno va adeguatamente irrigato.
Le innaffiature devono avvenire in modo oculato perché il carciofo teme i ristagni d’acqua.
Il carciofo si raccoglie da ottobre fino a maggio. La raccolta si effettua a mano con forbici o coltelli, e vanno lasciati 5-10 cm di peduncolo per aumentarne la produttività. Dopo la raccolta, al seccarsi delle piante, si eliminano gli steli da cui sono germogliati i capolini di carciofo. Così la pianta va a riposo, finché il clima non ne permetterà il risveglio.
Ricorda che il carciofo ha bisogno di un clima mite e fresco,, con temperature non troppo alte. Proteggi il terreno con paglia, foglie, fieno e altro materiale. Così si manterrà umido e ti libererai delle piante infestanti. Ricorda che le carciofaie hanno una durata di 6-7 anni, quindi successivamente al primo anno dovrai apportare letame maturo ai piedi delle piante agli inizi della stagione invernale.
Il terreno prediletto per la coltivazione del peperone è alcalino, ricco dal punto di vista organico (letame maturo) e preferibilmente sabbioso. Il terreno va preparato grazie ad una vangatura profonda (anche 40-50 cm) per facilitare il drenaggio dell’acqua.
I semi di peperone hanno bisogno di temperature elevate per germinare, per questo si consiglia di piantare i semi in seminiera a letto caldo (24-25 gradi). In questo modo i germogli spunteranno entro 10 giorni. Il peperone si semina in inverno, per avere piante pronte a primavera.
I peperoni richiedono costanti annaffiature, che aumenteranno quando compaiono i primi frutti.
La raccolta è simile a quella del pomodoro. Il peperone non va raccolto quando è ancora verde, ma solo a sua completa colorazione. E’ inoltre necessario attendere che raggiungano la giusta dimensione.
Ricorda che il peperone ha bisogno di un ambiente abbastanza soleggiato. Se il terreno è troppo acido, puoi aggiungere della cenere di legna e anche del calcare. Per accelerare la rottura dei semi, bagnali immergendoli in una tazza di camomilla fatta raffreddare e tienili in ammollo per un massimo di 8 ore.
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Il terreno cambia in base alle varietà da coltivare: per le lattughe a cappuccio si preferisce un terreno un pò più arido, mentre per la lattuga romana uno ben irrigato. Il terreno comunque va sempre reso morbido dalla lavorazione con la zappa e deve essere ricco di sostanze organiche.
Per coltivare la lattuga si effettua la presemina in semenzaio. Questa avviene da gennaio a settembre. I semini si mettono su un letto di torba e si innaffiano delicatamente. Si fanno germogliare, e dopo circa un mese si avranno delle piantine pronte per essere rinvasate nell’orto. Vanno messe ad una distanza di 30 cm. Il terreno però deve essere concimato con del compost organico e vangato.
Le innaffiature devono essere periodiche, ma vanno evitati i ristagni.
La lattuga si raccoglie quando la grandezza delle foglie e quella desiderata e ha un bel colore verde. Si usa un coltello affilato e si taglia all’altezza della parte più dura e bianca delle foglie. Dopo il taglio, si svilupperanno nuove foglie e nuovi crespi.
Ricorda che per coltivare la lattuga è necessario un clima temperato, perché teme gli eccessi di temperatura, sia il caldo, sia il freddo. Dopo aver opportunamente concimato e vangato il terreno, prima di mettere a dimora le piantine, spargi della cenere di legna per arricchire il fondo di potassio. Smuovi spesso il terreno in superficie con un rastrello, intorno alle piante, per arieggiare ed elimina le erbe infestanti.
Il radicchio ha esigenze modeste per il terreno, ma meglio che sia lavorato in profondità (30 cm), arieggiato, soffice e ben drenato, non troppo umido.
Eì preferibile piantare i semi di radicchio direttamente nell’orto, a giugno/luglio. Creare delle buche mettere i semi e ricoprire di terreno. Il terreno va concimato precedentemente con compost organico, che va mescolato alla terra con una vanga. Quando le piantine avranno emesso la quarta foglia, è opportuno eliminare quelle più deboli e lasciare spazio a quelle più robuste, ad una distanza di 25 cm circa, l’una dall’altra.
Le innaffiature devono essere regolari, evitando i ristagni. Ma quando spunta la settima foglia, le innaffiature vanno ridotte e possono essere 2 volte alla settimana.
Il radicchio di solito si raccoglie a fine autunno dopo che sono spuntate circa 20 foglie. Si effettua un taglio con un coltello affilato, a lasciare circa 4 cm di apparato radicale.
Ricorda che il radicchio è una pianta rustica, quindi molto resistente sia al caldo che al freddo. Sopporta la siccità e il freddo intenso. Preferisce un clima umido e piovoso. Elimina sempre le erbe infestanti che possono crescere intorno alle tue piantine, perché tolgono nutrimento a queste ultime. Puoi utilizzare il radicchio, in cucina, anche per la preparazione di gustosi risotti.
Il terreno per la coltivazione del prezzemolo deve essere a medio impasto, quindi mescolato con compost e torba per questioni di fertilità, e con sabbia e ghiaia per questioni di drenaggio. Inoltre prima della semina è opportuno concimare il terreno con del compost organico, mescolando alla terra con una vanga.
I semi, reperibili nei negozio specializzati vanno adagiati su file distanti un paio di centimetri, ricoperti di terreno e innaffiati delicatamente. Il periodo migliore per la semina va da fine inverno a estate inoltrata.
Il prezzemolo va innaffiato senza aspettare che il terreno si asciughi ma senza creare ristagni.
Si recidono i rametti più sviluppati, via via, a scalare, con una forbice disinfettata e affilata, con un taglio netto.
Ricorda che il clima ideale è quello temperato senza troppe escursioni termiche e molto sole. Teme il freddo eccessivo. Elimina sempre le erbe infestanti che inevitabilmente cresceranno vicino al tuo prezzemolo, così crescerà più forte e rigoglioso.
Il basilico è una pianta che può essere coltivata anche in un vaso sul davanzale della finestra. E’ necessario del terriccio, dopo aver messo del pietrisco sui fori di drenaggio sul nostro fondo.
Il vaso va riempito di terriccio, dopo aver messo del pietrisco sui fori di drenaggio sul suo fondo. Vanno distribuiti i semi e ricoperti con del terriccio per un paio di centimetri. Ricoprire con un telo di plastica e sistemare in un luogo bene illuminato, ma lontano dai raggi diretti.
Un giorno si e uno no, rimuovere il telo e inumidire il terreno con lo spruzzino, in modo che rimanga sempre umido.
Dopo una settimana compariranno le prime piantine. A questo punto il telo andrà rimosso e si lasceranno crescere le piante, eliminando quelle più deboli a favore di quelle più forti. Dopo un mese dalla semina sarà possibile raccogliere le prime foglioline.
Recidi le punte e gli eventuali fiori con una cesoia, a cadenza mensile. In questo modo avrai una pianta sempre verde e rigogliosa.
La salvia si adatta a tutti i tipi di terreno, ma è preferibile un terreno leggero, anche sabbioso.
Si può coltivare la salvia partendo dai semi, che vanno riposti in piccole buche di 3 cm di profondità e ricoperte di terreno. Ma il modo migliore di riprodurla è per talea. Ci si procura dei giovani germogli, con un taglio netto ed obliquo e si mettono a radicare in un vaso. Poi, a primavera, sarà possibile trasferirle nell’orto, sempre però in un terreno concimato con compost organico e opportunamente vangato.
Le innaffiature vanno effettuate a terreno asciutto
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