Agrumi: il farmaco naturale indispensabile
Questi frutti potenziano il sistema immunitario dell’organismo, prevedendo varie malattie. Alcuni (come arance, mandarini, mandaranci, clementine, limoni, cedri e pompelmi)non mancano mai sulle tavole italiane quando fa freddo. Invece altri, come il bergamotto, la limetta, il chinotto e il mapo, non sono molto consumati nel nostro paese. Stiamo parlando degli agrumi, che costituiscono i frutti di un gruppo di piante sempre verdi del genere Citrus.
Non solo vitamina C
Gli agrumi sono tra i cibi più consumati nella stagione invernale. Ciò non è dovuto esclusivamente al loro apprezzatissimo gusto, ma anche alle diverse proprietà benefiche tipiche di questi alimenti. La loro ricchezza in vitamina C contribuisce, infatti, a rinforzare il sistema di difesa naturale dell’organismo, prevenendo e contrastando così molte malattie, in particolare quelle del raffreddamento. La vitamina C, però, non è l’unica sostanza preziosa contenuta in questi frutti, che presentano in significativa quantità anche vitamina A, vitamine del gruppo B e potassio. I numerosi polifenoli che contengono svolgono un’azione antinfiammatoria e depurativa nei confronti dell’organismo. Consumando gli agrumi, inoltre, si mantengono sotto controllo i livelli di colesterolo. Sopratutto quelli rossi sono poi ricchi di antocianine, sostanze antiossidanti che rallentano l’invecchiamento cellulare. Gli agrumi, in particolare le arance, i limoni, i pompelmi e il lime, sono anche molto ricchi di fibre. Una di queste, la pectina, è importante sotto vari aspetti, poiché regolarizza l’intestino e contribuisce a mantenere entro valori normali il colesterolo; inoltre, è particolarmente preziosa per chi deve perdere qualche chilo di troppo, perché fa crescere il senso di sazietà. E non è tutto, dal momento che la pectina ha effetti positivi sul sistema immunitario partecipa alla formazione di vitamine.
A cena meglio evitarli
Nella maggior parte dei casi, gli agrumi, che andrebbero evitati la seria quanto difficilmente digeribili, vengono consumati al naturale a fine pasto oppure sotto forma di spremuta a colazione o come merenda di metà mattinata o di metà pomeriggio. Risultano, però, anche preziosi ingredienti di condimenti e di dolci. Dalla loro lavorazione, inoltre, è possibile ricavare liquori, marmellate e canditi. La loro buccia (estremamente ricca di vitamine e antiossidanti), poi, può dare quel qualcosa in più che fa la differenza a diversi piatti. Quando si vuole usare la scorza come ingrediente di una ricetta, vanno acquistati agrumi biologici; infatti, se per coltivare tali frutti sono utilizzate sostanze tossiche è proprio sulla buccia che si vanno a depositare.
Le controindicazioni del pompelmo
Quando si portano in tavola i pompelmi, andrebbe consumato tutto il frutto, compreso il rivestimento bianco che ricopre gli spicchi. Così facendo, infatti, i benefici per la salute si amplificano, poiché migliora l’elasticità dei vasi sanguigni, si abbassano i livelli di colesterolo e si prevengono i gonfiori all’addome provocati da una fastidiosa infezione quale la candida. Le persone che seguono una cura farmacologica, specialmente se a base di statine, devono invece evitare il consumo di pompelmi. Tale frutto modifica, infatti, la concentrazione dei medicinali nel sangue, aumentandone l’inefficacia.
Il mandarino e i suoi figli
Il mandarino è stato incrociato con altri agrumi, dando vita a frutti che oggi fanno spesso capolino sulle nostre tavole. Per esempio, il mandarancio, è ibrido nato dall’arancia e dal mandarino. Poiché priva di semi e dal sapore piuttosto dolce, è particolarmente apprezzata sopratutto dai più piccoli la clementina, figlia dell’incrocio tra il mandarancio e il mandarino. Meno diffuso nel nostro paese è infine il mapo, ibrido che è nato incrociando il mandarino con il pompelmo.