Acrilammide negli alimenti: a cosa fare attenzione
L’acrilammide, una sostanza potenzialmente cancerogena, è stata al centro dell’attenzione per molto tempo, ma dove si nasconde esattamente negli alimenti? Questa è una domanda che molti di noi si sono posti almeno una volta, considerando gli effetti nocivi che questa sostanza può avere sulla salute. Vediamo alcuni dettagli importanti.
L’acrilammide è una sostanza che può svilupparsi negli alimenti in specifiche condizioni durante la cottura, ed è importante evitarla per preservare la nostra salute. Ma dove si trova principalmente questa sostanza? È presente in vari alimenti, ma è più comune in quelli con un alto contenuto di amido, come ad esempio le patate.
Acrilammide: dove la possiamo trovare
Recentemente, la rivista “Il Salvagente” ha condotto un test per valutare la presenza di acrilammide in alcune marche di patatine surgelate comunemente disponibili nei supermercati, nei discount e nei negozi di alimentari.
È importante notare che l’acrilammide si sviluppa principalmente quando gli alimenti raggiungono il punto di fumo dell’olio in cui vengono cotti. Questo è la temperatura massima che un olio da cucina può raggiungere prima di decomporsi e rilasciare fumo contenente sostanze nocive. Questa temperatura di decomposizione varia, ma in media si aggira intorno ai 120°C.
Il test condotto da “Il Salvagente” ha coinvolto 12 marche di patatine, tra cui Carrefour, Conad, Coop, Esselunga, Eurospin, Lidl, McCain, MD, Pam, Pat Bon Findus, Pizzoli e Todis. I risultati hanno rivelato una presenza di acrilammide con valori che variano notevolmente, dai 71 mg/kg di una marca ai 473 mc/kg di un’altra. Il limite massimo fissato dalle attuali norme di sicurezza alimentare è di 500 mg/kg.
Tuttavia, è importante notare che non esiste un limite di legge definito per l’acrilammide, ma solo linee guida fornite dalla Commissione Europea. Nonostante il limite sia stato abbassato da 600 mg/kg a 500 mg/kg nel 2018, la mancanza di un limite di legge specifico consente ai produttori di avere una certa flessibilità.
Quale cottura prediligere
Per concludere, alcune patatine analizzate contengono anche additivi e pesticidi, ma sempre entro i limiti consentiti. Questi ingredienti sono utilizzati per migliorare l’aspetto e il sapore delle patatine. Ad esempio, alcune contengono destrosio e zucchero semplice, oltre al trifosfato pentasodico.
Le patatine vengono sottoposte a una prefrittura prima del congelamento, il che rende più rapida la preparazione del consumatore. Tuttavia, è importante sapere che già durante questa fase si sviluppa la presenza di acrilammide, che aumenta ulteriormente durante la cottura o la frittura in casa. La cottura al forno è preferibile alla frittura poiché consente un migliore controllo della temperatura.
In definitiva, è fondamentale essere consapevoli degli effetti dell’acrilammide negli alimenti e fare scelte informate quando si consumano alimenti ad alto rischio, come le patatine fritte.