Se mangi troppo, ci pensano… gli scienziati!
Quando l’appetito c’è, io mi sento come un re… (Asterix e Cleopatra, di René Goscinny e Albert Uderzo, 1968)
Delle volte ci può capitare di avere una fame improvvisa… ed in quei casi è davvero difficile trattenersi! Le cattive abitudini alimentari sono molto diffuse, e spesso derivano da cattive abitudine che sono, come risaputo, difficili da rimuovere o modificare. Per nostra fortuna la scienza è sempre sul pezzo anche per queste cose, e potrebbe (il condizionale è d’obbligo) aver trovato una soluzione interessante (almeno per quanto se sappiamo ad oggi) anche per il problema della “fame improvvisa” che rovina il nostro organismo e ci fa aumentare di peso.
I meccanismi precisi di questa scoperta sono abbastanza difficili se non siamo del settore, ovviamente, ma possono essere davvero importanti per la dietologie e l’alimentazione, oltre che per il benessere di tutti. A livello concreto, l’introduzione di un particolare tipo di proteina allo studio in questi mesi avrebbe portato a dimagrare alcune scimmie utilizzate per fare i test, riducendo per quanto ne sappiamo anche i rischi di diabete. La proteina che sta suscitando un certo entusiasmo tra gli addetti ai lavori sarebbe la GDF15, che tende a regolamentare il peso del corpo sia negli animali che negli uomini, suscitando effetti benefici per l’organismo nel caso in cui si riesca a trattenere nell’organismo (e questo normalmente non succede, dato che il metabolismo tende a consumarla molto velocemente). Un team scientifico composto da Murielle Véniant della ditta Amgen ha, infatti, effettuato dei test di iniezione della proteina su dei topi, suscitandone così determinate reazioni a livello di intestino, di stomaco e di terminazioni nervose. I segnali inviati al cervello tendono quindi a ridurre la sensazione di fame, che è quello a cui puntano numerose diete che ho trattato in passato anche nel mio blog. Non appena viene somministrata la proteina sulle cavie, pertanto, il loro stomaco sembra trattenere più a lungo il cibo, quasi per il doppio del tempo, il che dovrebbe amplificarne l’effetto di sazietà. C’è anche da aggiungere che il test non è ancora stato effettuato sull’uomo, e sono ancora allo studio eventuali effetti collaterali che potrebbe causare.
Ovviamente fa anche strano pensare, secondo me, che uno arrivi a doversi somministrare iniezioni o pillole di una certa proteina per dover cambiare stile di alimentazione o non abbuffarsi di preconfezionati e schifezze varie: nel frettampo, pero’, dovremmo anche cercare di stare più attenti a quello che mangiamo, controllando sempre la provenienza del cibo, il trattamento ed imparando a mangiare (e magari, perchè no, a cucinare!) nel modo migliore possibile. Non vi pare?
E adesso… con tutto questo parlare di cibo, diete e alimentazione, può darsi che (anche a causa dell’orario) nel frattempo vi sia venuta fame: e allora cosa c’è di meglio una bella lasagna alle melanzane? (fonte, fonte, sciencemag)